PLEIADI
Famosissimo ammasso aperto nella costellazione del Toro, facilmente
visibile anche ad occhio nudo come un piccolo gruppo di stelle che richiamano,
con scala minore, il Grande Carro nella costellazione dell'Orsa Maggiore.
Noto fin dall'antichità come "le sette sorelle" o "le
sette colombe", è composto in realtà da circa un
centinaio di stelle.
Sebbene l'osservazione visuale non consenta di cogliere l'intricata
nebulosità in cui è immerso, attraverso un binocolo rivela
uno stupendo oggetto. Il telescopio, con il suo piccolo campo, rende
male la sua visione, a meno di non utilizzare corte focali e il minore
ingrandimento possibile.
Paradossalmente, essendo il più luminoso oggetto del catalogo
di Messier, la sua ripresa fotografica non è affatto banale:
se da un lato la nebulosità azzurra tende a rivelarsi già
con strumenti modesti e brevi tempi di esposizione, dall'altro risulta
complesso giungere a un'immagine, morbida ed equilibrata, che mostri
anche le delicate nubi grigio-brunastre sullo sfondo. Basti pensare
che la stella più luminosa, Alcione, è circa 95'000 volte
più luminosa della stella arancione che costituisce la graziosa
coppia bicroma al centro dell'ammasso, che a sua volta è circa
70 volte più luminosa del più tenue dettaglio visibile
nell'immagine. Il problema della "compressione del range dinamico"
è quindi l'elemento principale dietro alle diverse possibilità
di elaborazione. La scelta più comune è quella di impiegare
una forte compressione del range dinamico, con l'effetto di uniformare
molto la luminosità della nebulosa e cancellare completamente
gli aloni attorno alle stelle più brillanti; in questo caso si
è invece optato per modulare questo effetto, in modo da preservare
in parte gli aloni che emergerebbero con una semplice elaborazione lineare,
per dare alla vista una percezione più vicina alla realtà
fisica dell'oggetto.
Distanza: 440 a.l. - Età: 100 milioni anni
Dimensioni apparenti: 2 gradi - Dimensioni reali 12 a.l.
Tempo complessivo di ripresa: 5h 10min
Elaborazione con calibrazione colore fotometrica, stretching arcoseno-iperbolico
e equalizzazione locale dell'istogramma limitata ai mezzitoni.
Elaborazione di: Andrea SOFFIANTINI
L'oggetto era stato ripreso anche nel
2011 dal rifugio Bazzena. Per vederlo
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