Tecnica Osservativa (2/3)

Dopo aver visto, alla pagina precedente la strumentazione, analizziamo alcuni aspetti specifici del problema
Durata della

ripresa

La durata della ripresa deve essere in funzione della magnitudine dell'oggetto, del moto dello stesso e dalla apertura dello strumento. Lo scopo è di ottenere una immagine ben visibile e con un rapporto segnale rumore adeguato. I tempi sono anche in funzione del software utilizzato. Se si preferisce un'immagine singola e la si misura, i tempi di esposizione saranno, all'incirca, di 3/4 minuti; molto dipende anche dal moto dell'oggetto. Se si tratta di un oggetto in rapido movimento e chiaro che il tempo deve essere tale da non ottenere un "mosso" o strisciata. Se invece si utilizza la tecnica dello stack (somma di più immagini) il tempo può ridotto, anche a pochi secondi, ed operare successivamente al montaggio delle diverse immagini. Esempio

Utilizzo dei filtri

L'utilizzo dei filtri può essere a discrezione dell'operatore. In genere si utilizzano filtri internazionale secondo il sistema J-V con bande passanti V o R o B. Il loro scopo è poter riprendere un'immagine e misurarne la magnitudine con il filtro in utilizzo. Nel campo della astrometria di asteroidi questo non è un parametro particolarmente importante, tenendo poi conto che il filtro, per la sua stessa natura, filtra la luce, è chiaro che la magnitudine limite raggiungibile ne verrà diminuita. Come detto è una scelta esclusiva da farsi in funzione di varie considerazioni. 

CCD Pagina specifica
Software

L'utilizzo di questo importantissimo strumento di lavoro è, come detto, dipendente da varie considerazioni.

Preso il nostro Osservatorio usiamo "Astrometrica" un software a basso costo e di notevole versatilità. Permette l'utilizzo dello stacking e quindi permette la somma di varie immagini con tempi più brevi (minor difetti di inseguimento) o montandole una sull'altra tenendo conto del moto degli asteroidi ne permette una immagine finale con tempo di posa anche di vari minuti indipendentemente (fino ad un certo punto) del moto dell'asteroide.

Altro aspetto molto importante sui software utilizzato sono :

  1. Cataloghi stellari

  2. Data base degli asteroidi 

  3. Software planetario

1) Cataloghi stellari. E' importantissimo poter disporre di cataloghi stellari il più preciso possibile. Durante la misura della posizione dell'asteroide, il software in utilizzato si appoggia a posizioni di stelle presenti sul campo, è quindi molto chiaro che la posizione finale dipenderà dalla precisione delle posizioni delle stelle in campo.

Esistono vari cataloghi (quasi tutti reperibili in rete):

  • GSC 1 (piuttosto vecchiotto, impreciso; meglio evitarlo)

  • GSC 2  (abbastanza buono)

  • USNO SA2 (troppo ridotto, da evitare)

  • USNO A1 (troppo vecchio, superato)

  • USNO A2 (molto buono)

  • USNO B1 (appena uscito, da valutare, a nostro giudizio non particolarmente buono)

  • UCAC 2 (il migliore, peccato che non copra ancora tutto l'emisfero Nord)

2) Data base asteroidi. E' fondamentale conoscere nel modo più accurato possibile, la posizione dell'oggetto che si vuole astrometrare. Nel sito MPC giornalmente viene aggiornato il data base completo di TUTTI gli asteroidi (attualmente è un file di 42 MB). E' perfettamente inutile tentare di ritrovare un asteroide di cui si conoscono gli elementi orbitali all'anno precedente, ci sono buone (se non ottime) probabilità che in quella posizione non ci sia più.....

3) Per ultimo il software di puntamento. Personalmente siamo molto soddisfatti di Guide, giunto alla versione 8. Si tratta di software commerciale e che quindi và acquistato, ma riteniamo che il prezzo pagato sia giustificato dalla sua facilità di utilizzo, precisione e pulizia. Naturalmente il sistema di guida del telescopio lo deve riconoscere, ma questo crediamo sia ormai valido per tutti.