Passaggio di IO
sul disco di Giove
Ciascuna
immagine che compone l’immagine stereoscopica è stata ottenuta
con uno stack di 300 fotogrammi scelti da un filmato di 55s@8fps ripreso
con telescopio C9.25, f/30, filtro ir-pass.
L'immagine
per l'occhio destro è stata ripresa alle ore 3:54, quella per
l'occhio sinistro alle 3:58 la rotazione del pianeta in questi 4 minuti
ha permesso la visione da due angoli differenti simulando così
una visione binoculare.
Per
vedere la versione Cross-Eyes bisogna incrociare gli occhi in modo da
fondere le due immagini. Si vedranno quindi 3 immagini di Giove, di
cui quella al centro è la fusione delle due. E’ sufficiente fissare
l’immagine centrale e rilassarsi aspettando che il cervello elabori
le informazioni.
La
distanza ottimale per la visione su un monitor per PC varia da un paio
di metri a un metro a seconda che si utilizzi uno schermo grande o piccolo.
La fusione delle due immagini permette inoltre di vedere più
dettagli di quelli presenti sulla singola immagine, come se si facesse
uno stacking nel cervello.
Qualora,
per esempio a causa di una forte dominanza di un occhio rispetto all’altro,
non fosse possibile giungere a una comoda visione dell’immagine con
la tecnica Cross-Eyes, si può ricorrere alla versione
anaglifica, da osservare attraverso occhiali con lenti
colorate (rossa per l’occhio sinistro, verde o ciano per quello destro).
In questo
caso la percezione della profondità è più immediata
e non richiede pratica, ma il dettaglio visibile è minore per
via del disturbo introdotto dalle lenti colorate.
Le imagini
sono state riprese nel corso dello Stage 2010 ed utilizzate a
scopo didattico per presentare agli stagisti anche questa interessante
metodologia di ripresa. Durante lo Stage 2011 gli allievi gruppo
avanzato hanno avuto modo di vedere nel dettaglio l'elaborazione con
la tecnica Wavelet, che ha permesso un notevole miglioramento rispetto
alla versione originale.
(Notare
lo spostamento del satellite Io in soli 4 minuti).
Elaborazioni di Andrea
Soffiantini
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