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La realizzazione di un quadrante solare, nel suo completo sviluppo e con il suo particolare significato, è un evento indiscutibilmente rilevante ed affascinante: scienza e arte si trovano in comunione fra loro e il risultato è in grado di fornire un'intima e profonda soddisfazione. Si ha la percezione di avere dato forma ad un “oggetto” che la natura provvede ad animare. Comunemente definiamo col termine "meridiane" tutti gli strumenti che indicano il trascorrere del tempo tramite l'ombra generata da uno stilo, ma in realtà questa definizione, pur accettata in senso estensivo, non è corretta. Le meridiane più propriamente, infatti, sono strumenti atti all’indicazione del solo mezzodì; i quadranti solari invece segnano tutte le ore possibili in dipendenza della loro esposizione. L’epoca in cui viviamo ci ha portato a considerare l’orologio meccanico quale normale elemento della nostra vita quotidiana, anche se la sua introduzione e il suo utilizzo è relativamente recente. Per tanti secoli l’uomo ha osservato il Sole e le sue posizioni nel cielo ed ha regolato le proprie attività basandosi sugli straordinari fenomeni che accompagnano il suo moto apparente; alcuni popoli, poi, lo hanno considerato come una divinità, consapevoli che la loro stessa esistenza dipendeva dalla presenza di questa meravigliosa stella. Ultimamente,
stiamo assistendo ad un rinnovato interesse per gli orologi solari.
La vita di oggigiorno è molto frenetica, ci scandisce i secondi. Per
questo motivo molte persone sentono il bisogno di vedere scorrere il
tempo con più tranquillità o di considerarlo come facevano i nostri
avi, quando il lavoro si svolgeva basandosi sull’intervallo di luce
disponibile e i giorni si misuravano in quarti d'ora o addirittura le
persone si davano appuntamento in base alla lunghezza della propria
ombra. Trattando
d’orologi solari bisogna chiarire, cosa s’intende per “ora”. Parlando
di ora, pensiamo istintivamente, come fatto naturale, all'ora civile
che ritroviamo comunemente nei nostri orologi, in altre parole a quel
sistema orario che nasce dalla divisione del giorno in 24 parti uguali,
la cui numerazione inizia alla mezzanotte. Attraverso i secoli, invece,
vi è stato un travaglio non comune per giungere a questa suddivisione;
infatti, ancora ai primi dell’ottocento era in uso l’ora detta Italica.
Il sistema “italico” o italiano fissava la fine del giorno e l’inizio
del successivo al tramonto del Sole (ora zero). Tale criterio di suddivisione
ebbe vasta diffusione da noi, tanto che sui muri di vecchie case o chiese
si possono ancora vedere orologi solari, che segnano ostinatamente e
fedelmente le ore italiche. Questo
sistema come dice la parola stessa, considera le 24 ore che compongono
il giorno tutte uguali indipendentemente da quando sorga o tramonti
il Sole; esso si diffuse dapprima in Francia e in Germania tanto da
esser chiamato anche Oltramontano o alla Francese, vincolato comunque
al moto del Sole apparente. I
diversi metodi di misura del tempo appaiono evidenti dalla coesistenza
su certi quadranti solari delle linee orarie dei due sistemi descritti,
che creano un grande effetto d’elaborato costruttivo. Ora Media - Ora Vera - Equazione del Tempo Il quadrante solare, in quanto tale, dà un’indicazione oraria relativa al luogo in cui si trova quindi segna l’«Ora vera locale», valevole per quel preciso luogo, rispetto al quale si manifesta il moto apparente del Sole. L’indicazione degli orologi meccanici non corrisponde, se non occasionalmente, a quanto indicato dai quadranti solari per due motivi: il Fuso Orario e l’Equazione del Tempo. Per comodità, la superficie terrestre è stata suddivisa in 24 Fusi Orari, cioè spicchi compresi tra due Meridiani distanti 15° che corrispondono ad un’ora. Tutto il territorio compreso in un Fuso ha convenzionalmente la stessa ora e precisamente l’ora del Meridiano mediano detto propriamente Centrale. Il Fuso Orario per l’Italia è il Fuso dell’Europa Centrale e il suo Meridiano Centrale ha longitudine 15° Est da Greenwich e passa per l’Etna. La
separazione tra due Orologi Solari in senso Est-Ovest fa divergere i
due orari in relazione alla distanza che li separa. Ognuno, infatti,
indica la propria Ora Vera Locale: a ben riflettere, se è mezzogiorno
a Brescia, non può esserlo simultaneamente anche a Torino. Quando
un Orologio Solare indica le ore 12, è effettivamente il Mezzodì per
quel punto geografico: il Sole è alla sua massima altezza sull’orizzonte
per quella data e divide esattamente in due parti l’intervallo che intercorre
tra alba e tramonto locali. Si dirà dunque che in quell’istante il Sole
transita al meridiano superiore, cioè attraversa un ideale semicircolo
che congiunge il Polo Nord e il Polo Sud passando per lo Zenit e che
interseca la linea dell’orizzonte nel punto cardinale Sud. E’ possibile progettare il quadrante solare in modo che tenga conto della costante locale; in questo caso esso indicherà l’“Ora Vera del Fuso”. Questa è l’ora riferita al meridiano centrale del fuso: le ore 12 di tempo vero del fuso si verificano allorquando il Sole transita al meridiano dell’Etna. Riteniamo però che sia preferibile vedere e leggere sul quadrante l’ora solare vera locale. Oltre
al fattore geografico, ve n’è uno astronomico non trascurabile che crea
una differenza di indicazione fra un Quadrante Solare ed un orologio
a tempo civile. L’invenzione degli orologi meccanici, necessariamente a marcia uniforme, la loro diffusione e la loro sempre maggior precisione, hanno indotto la società ad utilizzare il Tempo Solare Medio negli usi civili. La differenza tra Tempo Solare Medio (TSM) e Tempo Solare Vero (TSV) è chiamata Equazione del Tempo (ET): ET = TSM - TSV Per effetto di questo, si verifica che il mezzogiorno medio coincide con quello vero soltanto quattro volte all’anno, il 15 aprile, il 13 giugno, il 1° settembre e il 25 dicembre. Nelle altre epoche dell’anno il mezzogiorno medio ora avanza, ora ritarda sul mezzodì vero. Di seguito è riportata una tavola che indica, con passo di dieci giorni, la somma tra la Costante Locale e l’Equazione del Tempo calcolata per Brescia. Vi troviamo la differenza, in minuti e secondi, tra l’ora indicata dall’orologio meccanico e quella segnata dal quadrante solare ad Ora Vera Locale. Esempio: il 1° Gennaio, quando l’orologio da polso indicherà le 12:22:24 di Tempo Civile, il quadrante solare segnerà il mezzodì vero locale. Non si deve dimenticare di togliere 1 ora, nel periodo in cui vige l’ora legale estiva.
Effettivamente chi non è preparato trova difficile giustificare perché un quadrante solare, il 20 luglio, ad esempio, indica il mezzodì mentre l’orologio che indossa segna le 13:25. Sull’orologio solare possono essere disegnale le linee diurne che dipendono dalla declinazione del Sole. Anticamente, l’eclittica venne divisa in dodici parti di 30° ciascuna, chiamate segni zodiacali; a questi vennero date le denominazioni tratte dalle costellazioni zodiacali che possiamo trovare disegnate sui quadranti per i periodi di validità di ognuno. Descrizione quadrante e meridiana Volendo
descrivere pur sommariamente un quadrante solare possiamo dire che esso
è composto da un'asta (talvolta sormontata da un disco forato che lascia
filtrare un raggio di luce), la cui ombra colpisce la superficie sottostante,
ed attraverso alcuni segni su di lei tracciati è possibile leggere l'ora.
Altre linee accompagnano le rette orarie sul quadro; si tratta delle curve degli Equinozi e dei Solstizi. I
Solstizi sono i giorni dell'anno nei quali il Sole raggiunge il punto
più alto (Estate) e quello più basso (Inverno), ovviamente questo nell'emisfero
Nord (boreale). Unitamente
alle curve solstiziali ed equinoziali, molto spesso si possono trovare
altre curve simili e comprese fra le precedenti (solstiziali). E’ bello pensare al Sole nella sua veste più genuina, simbolo della vita, generatore e fecondatore; immagini poetiche che ci collegano alla nascita e allo sviluppo della civiltà contadina. In quest’epoca dominata dai computer, non c’è molto spazio per poesia e fantasia, bisogna allora operare per far sì che tutto questo non sia dimenticato. Inoltre, molti quadranti solari, che purtroppo raramente si possono osservare sulle pareti degli edifici, sono delle vere opere d’arte. |